Tra i libri di crescita personale più celebri un posto va sicuramente riservato a Come trattare gli altri e farseli amici di Dale Carnegie.
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Come Trattare gli latri e farseli amici
Ben duemilacinquecento anni fa il filosofo greco Aristotele affermava che: “l’uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società”.
Questa frase fu quella che oggi chiamiamo una vera “intuizione aristotelica”, un sapere intuito che nel corso del tempo è stato confermato dai numerosi studi sociali sull’essere umano, compreso tutto quel filone psicologico che si rifà a Sigmund Freud.
Ma questa “intuizione” come ci aiuta nel nostro percorso di formazione continua e miglioramento di sé?
Come già visto nell’articolo “leadership – cosa significa essere un leader” possiamo essere leader solo quando sappiamo rapportarci in un determinato modo con l’altro, influenzandolo in modo positivo e/o negativo.
Quindi l’uomo, in quanto animale sociale, è proprio nelle relazioni con gli altri individui che manifesta la propria personalità.
Ma come esprimerla al meglio?
La risposta è: costruendo ottime relazioni.
E nessuno meglio di Dale Carnegie nel suo libro “Come trattare gli altri e farseli amici” ci descrive come fare.
Da sempre nella mia lista dei libri da leggere nell’ottica di un miglioramento personale, l’opera di Carnegie non ha deluso le mie aspettative, anzi si è rivelata illuminante e brillante in ogni suo suggerimento.
Accompagnati sempre da un esempio ripreso da uno spaccato della vita reale, i consigli di Carnegie, a volte, risultano così banali da essere scontati. Ma è proprio questa la genialità del libro: effettivamente quante volte avreste pensato di trattare gli altri proprio come Carnegie ci insegna per farceli amici?
Chi è Dale Carnegie
Prima di entrare nel dettaglio del libro conosciamo meglio il suo autore.
Dale Carnegie, nato in Missouri (Stati Uniti) nel 1888 e morto nel 1955, è stato uno scrittore di best-seller internazionali nell’ambito della formazione, insegnante e promotore di numerosi corsi su come migliorare sé stessi e le proprie relazioni interpersonali.
- Nel 1912 tenne il suo primo corso sul public speaking a New York.
- Nel 1913 pubblicò il suo primo libro, conosciuto in Italia con il titolo “Come parlare in pubblico e convincere gli altri”.
- Nel 1936 raggiunse la fama internazionale con la pubblicazione di “Come trattare gli altri e farseli amici”, libro tradotto in ben 31 lingue e venduto per più di 5 milioni di copie.
Ad oggi è possibile frequentare i corsi di Dale Carnegie grazie alla Dale Carnegie Training, società multinazionale di business training, consulenza e formazione, presente in più di ottantacinque paesi, compresa l’Italia.
Bene, ora entriamo nel vivo della lettura.
3 TECNICHE FONDAMENTALI PER TRATTARE CON LA GENTE
“Quando trattiamo con la gente, ricordiamo che non stiamo trattando con persone dotate di logica. Noi stiamo trattando con creature dotate di emozioni, creature agitate da pregiudizi e motivate dalla superbia e dalla vanità”.
La filosofia di Dale Carnegie sta nel credere che ogni persona sia in grado di crescere umanamente e professionalmente, se motivata, preparata e allenata a utilizzare le capacità e il talento che naturalmente possiede.
Il miglioramento personale si esprime attraverso 4 grandi macro-aree che sono
- il parlare in pubblico
- la leadership
- l’arte di comunicare
- le relazioni interpersonali.
Nel libro che stiamo analizzando sono presenti le tre ultime macro-aree citate, divise in quattro sezioni principali:
- tecniche fondamentali
- come farsi benvolere
- come convincere il prossimo a condividere la vostra opinione e come convincerlo a cambiarla
Partendo dalla prima sezione del libro, Carnegie ci descrive i tre principi base per relazionarsi al meglio con l’altro:
- Non criticate, non condannate, non recriminate;
- Siate prodighi di apprezzamenti onesti e sinceri;
- Suscitare negli altri la vostra stessa volontà.
Sei modi per farsi benvolere
“Potete farvi più amici in due mesi mostrando interesse per gli altri, di quanti vi riesca di farne in due anni tentando di indurre gli altri a interessarsi a voi”.
Per relazionarsi al meglio con l’altro Carnegie, nella seconda parte del libro, ci indica i principi per interagire con l’altro in maniera tale da farsi benvolere:
- Interessatevi sinceramente delle persone: se vogliamo farci degli amici, entriamo nell’ordine di idee di fare qualcosa per gli altri. Cose che richiedono tempo, energia, altruismo e intenzionalità;
- Sorridete: il sorriso è messaggio di buona volontà. Il vostro sorriso illumina la vita di tutti quelli che vi vedono;
- Ricordatevi che per una persona il suo nome è il suono più importante e più dolce di qualsivoglia lingua: i nomi distinguono gli individui e li rendono unici fra tutti gli altri;
- Siate buoni ascoltatori, incoraggiate gli altri a parlare di sé stessi: basta prestare la massima attenzione alla persona che parla. Nient’altro è più adulatorio;
- Parlate di quello che interessa agli altri;
- Fate in modo che gli altri si sentano importanti e cercate di ottenere questo risultato con la massima naturalezza e sincerità: l’innegabile verità è che tutta la gente che incontriamo si sente superiore a noi in qualcosa e un modo sicuro per giungere al loro cuore è quello di far loro credere che riconoscete questa pretesa superiorità.
Come convincere gli altri a condividere le proprie opinioni
“Sii più saggio delle altre persone se puoi; ma non dirglielo”.
Nella terza sezione possiamo trovare i dodici passi da mettere in atto per poter convincere gli altri a condividere la nostra opinione:
- Evitate le discussioni;
- Mostrare rispetto per le opinioni altrui: non dite mai “Lei ha torto!”;
- Se avete torto, ammettetelo;
- Cominciate sempre col mostrarvi amici: la gentilezza e la simpatia fanno cambiare idea alle persone più facilmente di un atteggiamento intransigente e rabbioso;
- Fate in modo che il vostro interlocutore sia indotto a rispondere “sì” fin dal principio;
- Lasciate che i vostri interlocutori chiacchierino quanto vogliono;
- Date la sensazione che siano stati loro per primi ad avere l’idea giusta: a nessuno piace sentirsi costretto a far qualcosa. Ci piace sentirci chiedere che cosa vogliamo, che cosa pensiamo e che cosa ci aspettiamo;
- Cercate di vedere le cose dal punto di vista del vostro interlocutore: ricordate che il vostro interlocutore può avere torto marcio ma è convinto del contrario. Non condannatelo per partito preso, tutti gli stupidi ne sarebbero capaci. Cercate di capirlo. Solo le persone sagge, tolleranti e fuori dal comune ci riescono;
- Siate comprensivi nei confronti delle idee e dei desideri altrui;
- Fate appello ai motivi più nobili: noi tutti in fondo siamo degli idealisti, ci piace pensare di agire in base a motivazioni buone e nobili. Quindi, se vogliamo ottenere qualcosa, è a queste motivazioni che conviene fare appello;
- Drammatizzate le vostre idee: La verità da sola non basta. Dev’essere resa vivida, interessante, drammatica, si deve usare uno stile spettacolare. Lo si fa al cinema e in televisione, e lo dobbiamo fare anche noi se vogliamo ottenere attenzioni;
- Lanciate una sfida: Il modo per far fare le cose è di stimolare la competizione, non in un modo sordido e calcolatore, ma per il desiderio di eccellere in sé e per sé.
COME ESSERE UN LEADER
“Ci sono quattro modi, e solo quattro modi, coi quali siamo in contatto col mondo. Noi siamo valutati e classificati da questi quattro elementi: ciò che facciamo, come appariamo, ciò che diciamo e come lo diciamo”.
Nelle relazioni interpersonali, la comunicazione è alla base di tutto e come già visto nell’articolo “feedback – come la critica costruttiva può aiutare a migliorarci” non porteremo nessun miglioramento all’altra persona se non sappiamo come indicarle i propri errori e se, per di più, rischiamo di farla arrabbiare, non avremo ottenuto nessun risultato per migliorare la situazione esistente.
Proprio nell’ultima parte dell’opera, Carnegie, ci suggerisce i principi per essere un vero leader, ovvero la persona che sa come far cambiare opinione agli altri senza offendere e/o suscitare risentimento.
- Iniziate sempre con le lodi e l’apprezzamento sincero: è sempre più facile ascoltare le cose spiacevoli dopo aver udito quelle piacevoli;
- Richiamate l’attenzione sugli errori altrui in maniera indiretta;
- Parlate dei vostri errori prima di sottolineare quelli altrui;
- Fate domande invece di impartire ordini diretti;
- Fate in modo che l’altra persona salvi la faccia: anche se abbiamo ragione e l’altro torto marcio, facendogli perdere la faccia riusciamo solo a distruggere il suo ego, non avendo nessun risultato positivo;
- Lodate ogni più piccolo progresso: siate calorosi nell’approvazione e prodighi di lodi;
- Date agli altri l’impressione di avere una reputazione da difendere: se vuoi migliorare il comportamento di una persona, agisci come se quella virtù particolare che ti interessa fosse già una delle sue principali caratteristiche;
- Usate l’incoraggiamento, mostrate quant’è facile correggere gli errori;
- Fate sì che l’altra persona sia felice di fare quanto le suggerite.
CONCLUSIONI
“Come trattare gli altri e farseli amici” non è un “comune” libro, ma un insieme delle lezioni che Carnegie ha tenuto nel corso degli anni e che via via si sono andate perfezionando grazie alle esperienze e ai fatti di vita vissuta di coloro che sono stati suoi studenti. In ogni capitolo potete trovare dal racconto della segretaria, al manager di una grande azienda, fino alla biografia di famosi presidenti degli Stati Uniti come Lincoln o Theodore Roosevelt.
È per questo che è così speciale, perché, nonostante quello che può sembrare a primo impatto, non ha proprio nulla di teorico… leggere per credere!