Oltre sé stessi: Scienza e Arte della Performance di Giorgio Nardone [Recensione]

oltre sé stessi

“Che cosa accomuna figure geniali come Leonardo Da Vinci e Albert Einstein, Mozart e Steve Jobs?

Cosa significa spingersi oltre i limiti delle proprie discipline e ottenere risultati straordinari?

Il talento è una dote innata o va coltivato con cura e perseveranza?

Di questi temi si occupa l’arte della performance, in una sintesi originale di psicologia, neuroscienze e terapia breve strategica.

 

Gli autori indagano a fondo le caratteristiche che consentono al performer non solo di raggiungere prestazioni notevoli, ma anche di proseguire nel difficile percorso di miglioramento e superamento dei propri limiti: resilienza e determinazione, flessibilità e adattabilità caratterizzano tutti gli artisti, scienziati, sportivi e manager che riescono a toccare vette sovrumane e impensabili.

Giorgio Nardone e Stefano Bartoli ci conducono in un viaggio nel cuore più autentico della natura umana: il superamento di sé, in un’insaziabile ricerca dell’ignoto e dell’inconcepibile.”

Dal libro: Oltre sé stessi. Scienza e Arte della Performance

 

Solo chi rischia di andare troppo lontano avrà la possibilità di scoprire quanto lontano si può andare.
Thomas S. Eliot

 

Oltre sé stessi. Scienza e Arte della Performance

L’uomo ha da sempre avuto il desiderio di spingersi oltre i propri limiti varcando i confini dell’ignoto.

 

“La più antica e potente emozione umana è la paura, e la più antica e potente paura è la paura dell’ignoto”. scrive Lovecraft

 

Questo antico movente è stato fondamentale e lo è tutt’ora per il progresso e l’evoluzione, che ci ha portato dalle caverne ad approdare sulla luna e alle più recenti scoperte umane.

Lo stimolo a confrontarsi con l’ignoto e a superare le proprie limitazioni ha esercitato fascino quanto timore.

 

 

oltre se stessi nardone

 

Per millenni solo pochi eletti o prescelti hanno potuto coltivare il desiderio di avventura, l’evoluzione di sé, il confronto con ostacoli apparentemente insormontabile.

Oggi nella società del benessere si pensa che qualunque obiettivo sia facile da realizzare e non richieda, oltre al talento naturale, fatica, lacrime e sangue come in passato.

“In realtà nel caso dell’evoluzione di sé e del tentativo di spingersi oltre i propri limiti il talento deve sposarsi necessariamente con l’esercizio, la dedizione sostenuti dal sacrificio, da una forte motivazione e dall’accettazione del rischio del fallimento.

Lo scienziato l’artista, il manager di successo che vogliano superare i propri limiti devono sempre fare i conti con se stessi”.

 

Quello che ti manca devi chiederlo in prestito a te stesso.
Catone

Infatti durante la prestazione personale sei da solo, la lotta per andare oltre il limite è tua e di nessun altro.

 

Nella mente del performer

 

Impara a scrivere le tue ferite sulla sabbia e a incidere le tue gioie nella pietra.
Lao Tzu

 

Quali sono i fattori che accomunano i grandi performer?

  • Costanza

Un performer di successo deve essere in grado di spingere le proprie prestazioni a livelli straordinari non solo occasionalmente, ma in modo costante e ripetuto.

  • Resilienza

Ovvero la capacità di resistere agli urti inevitabili della vita e alle frustrazioni personali e professionali, ma non solo. Anche il saper sfruttare le circostanze negative per fortificarsi e uscirne più forti.

La resilienza è “la differenza che fa la differenza” tra le persone comuni e quelle che ottengono risultati notevoli.

  • Determinazione

Determinazione nel voler raggiungere risultati eccellenti.

 

Se non dovessi ritrovarti in nessuno di questi fattori oltre a consigliarti la lettura del libro, ti voglio rassicurare sul fatto che raramente si nasce con queste caratteristiche, bensì si coltivano attraverso l’esperienza reiterata nel fronteggiare difficoltà e frustrazioni in vista dello scopo prefissato.

“Dunque per spingersi oltre sé stessi, ci si dovrà sottoporre ad un percorso duro e senza scorciatoie, rispettando i tempi necessari”.

Su questo sono d’accordo anche se in parte condivido anche l’idea che a volte può essere più produttivo lavorare intelligentemente piuttosto che duramente.

Leggi anche: Legge di Pareto

 

  • Flessibilità

Ciò che al mondo è più flessibile vince ciò che al mondo è più duro.

  • Adattabilità

La capacità di adattarsi al mutamento continuo delle cose, mantenendo tuttavia le proprie caratteristiche distintive.
L’elasticità mentale che consente di vagliare costantemente nuovi punti di vista. Per essere elastici mentalmente il miglior consiglio è continuare ad apprendere per tutto il corso della propria vita, allenandosi dunque all’umiltà e al non sapere.

 

  • Esercizio reiterato

L’elemento comune ai performer di successo consiste nell’aver sviluppato, sulla base di un particolare talento e tramite l’esercizio reiterato, “un’educata incoscienza” che permette loro di spingersi oltre i limiti umani.

  • Trance performativa

L’abilità di entrare in una dimensione percettiva in cui la realtà assume connotazioni e produce esperienze differenti. Spesso lo si fa anche a livello sportivo con dei “rituali”. Una sorta di stato di flow autoindotto.

 

Coltivare il talento

 

Il talento colpisce un bersaglio che nessun può colpire;
il genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere.
Arthur Shopenhauer

 

“Se si calcolasse il numero di talenti sprecati, l’umanità si renderebbe conto forse di uno dei più gravi delitti commessi e reiterati contro sé stessa”. (Nardone – Oltre sé stessi)

Chiaramente anche il più grande talento ha bisogno di essere coltivato per poter esprimere il pieno potenziale.

 

La sapienza è figlia dell’esperienza.
Leonardo Da Vinci

 

“L’esperienza ripetuta durante l’esecuzione della performance, dà lo slancio e la motivazione necessari per dedicarsi con passione alla propria attività, accettando i tanti sacrifici richiesti per andare oltre sé stessi”.

 

Questi erano solo degli “spezzoni” del libro. Se ti interessa scoprire come funziona l’arte della performance ti consiglio vivamente la lettura di Oltre sé stessi di Giorgio Nardone e Stefano Bertoli.

 

Altri capitoli del libro:

  • Menti veloci e menti lente

Si affrontano gli stili percettivo cognitivi.

  • Elevare o sbloccare la performace

Esempi pratici su come elevare la propria prestazione eliminando i propri blocchi.

 

 

 

 

 

 

 

Riccardo Fontana

Riccardo Fontana

Da sempre ho come sogno quello di aiutare, ispirare le persone a diventare la loro migliore versione possibile. Da questo obiettivo nasce il blog. Nella vita di tutti i giorni mi occupo di digital marketing e Cooperazione Internazionale. Non smetto mai di formarmi ed applico quotidianamente la filosofia del Kaizen: il miglioramento continuo.

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