Orientamento professionale, come orientare la bussola della propria carriera.
Di bussole me ne intendo…
Dicembre 2015
Mal di mare. La barca che oscilla continuamente e non mi da pace. Sono circondato dal blu dell’oceano che ci scaglia imperterrito contro onde frastornanti.
E’ stato uno di questi momenti, dopo aver ripreso colore, a farmi sorgere queste domande:
- Perché sto facendo quello che sto facendo?
- Dove voglio arrivare?
- Cosa voglio fare?
Per la prima volta ho capito che la realtà lavorativa difficilmente è come ce la immaginiamo.
Quel lavoro lo avevo sognato. “Girare il mondo, vedere paesi e culture nuove“. Tutt’altra situazione!
La verità è che non avevo una chiara idea di cosa volessi fare, di come orientarmi nella vita e nel lavoro.
Nessuno mi avrebbe aiutato in questo.
Indice Contenuti
La strada per l’Orientamento Professionale
Nel corso degli anni ho intrapreso un lungo percorso fatto di esperienze, studi che mi hanno portato a poco a poco a capire la mia identità personale, ma soprattutto la mia identità professionale.
Da quando siamo bambini, subito dopo le scuole elementari ci troviamo senza nessuna preparazione a dover scegliere quale liceo, istituto superiore frequentare.
A meno che i nostri genitori non scelgano per noi (purtroppo in Italia questo ancora succede) la prima vera diramazione della vita si pone davanti a noi.
Da quella decisione sono dipese o dipenderanno, le nostre conoscenze, parte dei nostri interessi, amicizie, esperienze.
Durante il periodo delle superiori invece di essere “orientati” veniamo bombardati di nozioni su nozioni, senza aver modo di capirne il perché, senza avere un contesto, una motivazione che ci invogli a studiare per la nostra personale conoscenza, ma solo per raggiungere il necessario a passare l’anno.
Fortunatamente ci sono sempre più iniziative esterne in grado di far vivere ciò in cui la scuola pecca, come esperienze all’estero, progetti lavorativi.
Finite le superiori siamo dei piccoli adulti che devono trovare il loro spazio nel mondo. Ma ciò difficilmente avviene.
Sono solo pochi i fortunati ad avere una direzione chiara.
E’ il momento di scegliere:
- Fare l’università
E nel caso quale percorso intraprendere
- Non fare l’università
E capire come entrare al meglio nel mondo del lavoro
Sostanzialmente sono queste le scelte. Salvo gap year.
La prima domanda: Fare o no l’università
A meno che tu non faccia un istituto tecnico, artistico, alberghiero è scontato che tu vada all’università.
Nel momento in cui ci si pone questa domanda:
- Non sappiamo chi siamo realmente
- Abbiamo più dubbi che certezze
- Il mercato del lavoro è ancora aleatorio
- Siamo influenzati da opinioni esterne come quelle di amici, familiari
- Siamo messi di fronte alla prima vera opportunità di stravolgere tutto
- Entriamo nel loop delle domande (se non faccio l’uni cosa faccio)
Tutto questo porta fatica al nostro 18 enne sbarbatello che da un momento all’altro si ritrova a dover decidere cosa fare della sua vita, a fare una scelta che influenzerà probabilmente gran parte della sua carriera, sfera personale, relazionale.
Eh come se non bastasse in pochi mesi. Proprio dopo il fatidico esame di maturità.
Nel frattempo online sbucano fuori opportunità incredibili di guadagno facile, influencer e via dicendo.
Il nostro giovane ha non solo a che vedere con le proprie decisioni, ma con tutto il marasma di informazioni e opinioni provenienti dall’esterno, che ancora purtroppo non è in grado di filtrare alla perfezione.
La risposta alla domanda come nella maggior parte delle risposte che abbiano un minimo di senso è : dipende
Non c’è una strada giusta, c’è solo una strada. Quella strada può essere utile o meno solo in funzione della meta.
Quando utilizzi google maps sai esattamente dove andare.
Cerchi un ristorante, un luogo e l’app ti indica il percorso e addirittura la durata per arrivare a destinazione.
Se non abbiamo una bussola, la nostra imbarcazione si troverà continuamente in balia delle onde e ciò che tu chiamerai destino non sarà nient’altro che un susseguirsi di casualità.
Per orientare il timone dobbiamo conoscere le giuste coordinate. Inizialmente potrebbe anche bastarci orientare a nord anziché a sud e via via aggiustare la mira.
Vi dico che è possibile seguire la stessa logica. Per la vita, il suo scopo è un filino più complicato, per quanto però riguarda l’orientamento professionale, i fattori in gioco possono essere controllati e sfruttati a proprio favore.
Orientamento personale
Quindi. Leggete con attenzione.
Sia che voi:
- Stiate decidendo se intraprendere o meno l’università
- Stiate valutando altre opportunità professionali perché il vostro lavoro non vi soddisfa
- O vogliate semplicemente muovere i primi passi nel mondo del lavoro
Statemi dietro perché i prossimi passi potranno senza dubbio darvi una visione più chiara.
Le università, le scuole non ci orientano alle professioni, al mondo del lavoro, ma ci orientano al percorso di studi.
Sappiamo quali materie affronteremo, qualche riga sui potenziali sbocchi, ma niente di più.
Ciò che invece ci serve capire:
- Cosa fa nel pratico un professionista uscito da quel piano di studi
- Come si arriva a trovare un’occupazione in quel settore
- Se ci sono opportunità di crescita personale, professionale e di carriera
- Stipendio medio
- Con quali aziende mi interfaccerò
- Se ci sono offerte di lavoro
Cosa fanno nel pratico i professionisti
Questa è forse la principale informazione in grado di darci spunti concreti riguardo il percorso per la professione che stiamo pensando di intraprendere.
Le scuole, le università nella maggior parte dei casi non ci forniscono ciò di cui abbiamo bisogno per comprendere se ciò che andremo poi a fare sarà un lavoro adatto alle nostre corde
Entriamo nell’ottica che nessuno ci aiuterà, nessuno magicamente arriverà a sostenerci, a indirizzarci verso la direzione giusta.
Nessun Virgilio, saremo soli in questo percorso di introspezione personale. Nessuno all’infuori di noi può sapere cosa risuona per noi.
Questo vale anche e soprattutto nella sfera professionale.
Cosa fare: Fase di ricerca
Cerca professionisti reali nell’ambito, o negli ambiti, che vuoi approfondire e studiali. Puoi cercare su Google, sui social o anche tramite video, blog ecc.
Una volta trovati prova a reperire quante più informazioni possibili sulla loro professione. Solitamente questo basta a darti un’idea del lavoro nel pratico. Se hai 10 idee rimarrai probabilmente con 3 massimo 4 professioni.
Approfondisci ora il tutto interagendo con gli stessi professionisti. Puoi mandare loro un messaggio, meglio se della tua zona, così si instaurerà una relazione
Questo è il famoso networking, uno strumento essenziale nella vita di ognuno di noi.
Le più grandi università sono contraddistinte dall’esclusività dei corsi, quanto piuttosto dal network di relazioni che si sviluppa in quei contesti, tra studenti, professori, relatori, professionisti.
Dunque in questo modo, oltre a comprendere meglio la professione, andrai eventualmente anche a conoscere persone fisiche reali in grado (se sarai fortunato) addirittura di aiutarti, ad orientarti.
Come si arriva a lavorare in quel settore?
Ora che hai un settore, ci sono più o meno degli step da fare per massimizzare le tue chances di ingresso in quel mercato.
Sicuramente metterei il focus sulle competenze e su progetti dimostrabili, anziché concentrarmi su certificazioni varie.
Per acquisire le competenze potete:
- Studiare autonomamente
- Fare corsi online, dal vivo
- Iscrivervi a master, corsi business
Alcuni settori richiedono certificazioni, il mio consiglio è scegliere percorsi contenenti praticantati, esperienze concrete e reali.
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Ci sono opportunità di crescita?
Per ogni ambito lavorativo, professione, che stiamo valutando è molto importante capire anche i successivi sviluppi.
- E’ un settore utile alla mia crescita personale e professionale?
- Posso ricoprendo questo ruolo essere poi eventualmente più appetibile nel mercato?
- La professione che voglio intraprendere può portarmi ad un lavoro da libero professionista, imprenditore?
Questa parte non è da sottovalutare.
Stipendio medio
Non se ne sente parlare mai, all’università o quando ci si orienta. A parer mio anche questo è un fattore fondamentale.
Sicuramente non è l’unica caratteristica da prendere in considerazione, ma ha un peso. Soprattutto in relazione allo stile che vita che avete o volete avere in futuro.
Inoltre avere delle buone entrate economiche è anche utile in termini di investimento.
- Scenario A
Lavorate e guadagnate 1000€ al mese. Pagate affitto, spesa e vi togliete qualche sfizio. Spendete 900€. Non avrete molto da mettere da parte e il vostro reddito sarà molto statico.
- Scenario B
Guadagnate 2000€ spendete 900€ tra affitto e spese varie e investite ogni mese 500€ in un piano di accumulo con crescita annua.
Ogni mese il vostro patrimonio crescerà e grazie agli interessi maturati dopo 10-20 anni avrete da parte una bella somma.
Investimenti possono anche essere in trading, in opere d’arte, in collezionismo, ma anche in formazione.
La formazione è a parer mio il migliore investimento.
Con quali aziende mi interfaccerò
Anche quando sarà più chiaro il settore, le opportunità di crescita, lo stipendio, c’è altro da considerare, soprattutto in base al vostro stile di vita ideale.
Difatti ci sono differenti tipologie di aziende, agenzie, e diverse modalità di lavoro.
Questo può variare dal settore, dal tipo di azienda (piccola medio, grande) e dal tipo di contratto.
Ad esempio se volete avere un datore di lavoro ma essere comunque liberi di lavorare da dove volete vi consiglio di lavorare con p.iva o di cercare aziende disposte a collaborare con questa modalità di lavoro smart (ovvero online senza bisogno di un luogo fisico in cui lavorare).
Ci sono offerte di lavoro?
Questa è la domanda più importante di tutte.
C’è mercato in questo settore? Ci sono molte richieste? Oppure mi sto inoltrando in un settore saturo?
Solitamente in settori più in crescita sono anche i settori con più offerte di lavoro.
Settori quali:
- Digital MArketing
- Blockchain
- Programmazione
- Data Science & Artificial Intelligence
- Green Economy
Stanno crescendo e con loro le posizioni aperte in questi settori.
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Una volta fatta un’analisi del genere capirete se varrà la pena o meno intraprendere un determinato percorso. Non è detto che una vostra passione debba per forza sfociare in un lavoro.
Ad esempio io ho una forte passione per le discipline umanistiche, quali la filosofia, la psicologia, la sociologia. Ho deciso di studiare in maniera autonoma. E’ una forte passione, ma probabilmente non voglio fare lo psicologo, il sociologo. Non dedicherei la vita a una sola disciplina.
Capire chi sei
Fermi tuitti!
Fino a qui abbiamo parlato di un orientamento professionale basato sui dati. Sicuramente questo non basta.
Se da una parte le nostre passioni da sole non sono in grado, perlomeno nel breve termine, di farci ottenere dei risultati concreti, è anche importante considerare lo scenario opposto.
Basarsi esclusivamente su quanto funziona un settore senza tenere conto delle nostre passioni, attitudini, punti di forza e debolezza può si portarci risultati a livello di carriera, ma ne risentirà la nostra felicità.
Perlomeno inizialmente a meno che la nostra passione non corrisponda con le esigenze del mercato la terrei come “side project”.
Peraltro smontiamo l’idea della passione innata. La passione si costruisce, si scopre facendo, anche cose mai fatte prima.
Dunque per capire che direzione prendere ci sono sicuramente degli step, anche se il miglior metodo, unico per ognuno di noi, è il “trial and error“.
Prove su prove.
Se non sai chi sei in relazione ad un contesto, come puoi capire per cosa sei portato?
Il multitasking è sconsigliato è vero, ma ci sono momenti in cui provare qualsiasi cosa ti susciti un minimo di interesse o curiosità è importante.
Devi capire se ti trovi bene come dipendente, come libero professionista, come imprenditore. Se ti trovi a tuo agio in posizioni di leadership o se preferisci situazioni in cui vengono impartite indicazioni dall’alto. Non c’è una strada giusta, c’è la strada giusta per te.
Se sei molto confuso ed hai parecchie passioni, potresti essere un multipotenziale.
Tranquillo nessuna malattia. Si tratta di persone con più passioni ed interessi. Ne ho parlato in questo video.
Per ora l’articolo è finito, lo aggiornerò comunque con nuovi consigli, dunque ti suggerisco di iscriverti al mio gruppo telegram per rimanere aggiornato, ma soprattutto per ottenere contenuti bonus, consigli di lettura, pdf.
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Al prossimo articolo!