Successo – 7 regole per raggiungerlo

successo

Successo: quando pensi a questa parola qual è la prima immagine che ti viene in mente?

Soldi, ricchezza? O forse fama, gloria… essere gli inventori di una nuova piattaforma social non potrebbe fare di voi una persona di successo?

 

Ma tutto ciò, cosa ha a che fare con la crescita personale?

Vediamolo insieme.

 

successo

 

Cosa vuol dire avere successo?

 

Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto.
Thomas Jefferson

 

Secondo Stephen Covey, nel suo libro “Le 7 regole per avere successo”, parliamo di una persona di successo quando parliamo di una persona interdipendente.

Ma cosa significa essere interdipendente?

 

Successo e interdipendenza

 

Una persona interdipendente è una persona che è sicura di sé, libera dal giudizio degli altri e affermata sui propri principi e valori, è in grado di cooperare e relazionarsi con gli altri con una comunicazione efficace.

L’interdipendenza è la chiave per il successo.

 

Come raggiungerla?

 

  • Cambiare punto di vista

 

Vogliamo cambiare e diventare persone di successo?

Cambiare atteggiamento o abitudini non basta.

 

Bisogna rendersi conto che tutto deve partire dalla prospettiva con cui noi guardiamo il mondo.

 

Bisogna, quindi, rivoluzionare i nostri paradigmi, fonti del nostro modo di pensare e di agire, nei termini del percepire, comprendere e interpretare.

 

Cambiare i paradigmi fondamentali da dove le nostre abitudini e i nostri atteggiamenti derivano è la vera chiave.

 

Stephen Covey ci parla di un nuovo livello di pensiero, chiamato “inside-out”.

 

avere successo

 

“Inside-out” significa iniziare da noi stessi, anzi dalla parte più profonda e intima di noi stessi, dai nostri paradigmi, dal nostro carattere e dalle nostre motivazioni.

 

(Leggi anche l’articolo: destrutturazione – conoscere sé stessi dalle fondamenta)

 

Le sette regole del successo

 

Prima di entrare nello specifico delle sette regole, guardiamo la figura appena sotto per capire come sono divise:

 

  • le prime tre portano al successo privato,
  • le seconde tre al successo pubblico e
  • la settima è quella che le racchiude tutte.

 

Entriamo nello specifico della definizione di questi due differenti tipi di successo.

Il primo si riferisce all’essere una persona indipendente, intesa come una persona che si basa sulla propria forza interiore.

Il secondo è un passo in più dell’indipendenza: è l’essere interdipendente.

 

7 regole per avere successo

 

Dopo questa premessa vediamo nello specifico ogni regola.

 

REGOLA N.1: “essere proattivi”

 

Essere proattivi non è solo prendere l’iniziativa, ma anche capire che noi stessi siamo responsabili delle nostre azioni.

 

Una persona proattiva è:

  • una persona consapevole che sa quali sono i veri problemi su cui ci si può concentrare, quelli sui cui davvero può esercitare influenza.

 

Ecco che ritorna il paradigma inside-out: affrontare un problema in modo proattivo significa capire che la chiave della risoluzione sta nel nostro modo di approcciarci al problema stesso.

 

Come si può allenare la proattività?

 

Innanzitutto, partendo dal nostro linguaggio: non è “un devo” ma “un voglio, ho scelto”.

E poi, un altro modo per fare pratica è prendere impegni con noi stessi e rispettarli, per capire che cos’è la responsabilità e quali sono le nostre forze e i nostri limiti.

 

REGOLA N.2: “pensare dalla fine”

 

Per capire dove stiamo andando dobbiamo conoscere la nostra fine.

Covey fa l’esempio di immaginarci al nostro funerale e pensare a cosa vorremmo che le persone dicessero di noi.

È importante capire da quali principi farci ispirare e, quindi, scrivere una nostra missione personale, in base alla quale compiremo ogni nostra azione.

 

REGOLA N.3: “dai precedenza alle priorità”

 

La regola numero tre è l’attuazione delle prime due regole per il successo attraverso un’efficace gestione di sé stessi, ovvero quello che potremo chiamare management.

 

Per un management efficace ci vuole coerenza, disciplina e soprattutto una buona gestione del tempo, attribuendo le giuste priorità alle cose.

 

Covey ci parla di una tabella (conosciuta anche come matrice di Eisenhower) dove le attività vengono catalogate in base all’urgenza e all’importanza.

 

matrice di Eisenhower

 

Un buon management dovrebbe portare a far sì che gran parte delle cose che riteniamo importanti siano non urgenti, in modo da vivere con tranquillità e non in preda all’ansia delle scadenze.

 

Come metterlo in pratica?

 

Organizzando le nostre attività della settimana, identificando i propri ruoli e per ogni ruolo l’obiettivo e il tempo che si vuole impiegare per raggiungerlo.

Esempio:

Ruolo: ballerina. Imparare a fare la spaccata, 1 ora di esercizio il martedì e il venerdì.

 

(Leggi anche l’articolo: Metodo Kaizen)

 

REGOLA N.4: “pensa vincere/vincere”

 

È la leadership interpersonale.

Alla base di ogni relazione esistono dei paradigmi, quello più efficace è io vinco/tu vinci, ovvero creare delle relazioni in modo tale che ognuno abbia un risvolto positivo da esse.

 

Ovviamente non è facile riuscire a creare queste relazioni con tutti.

Si rifanno ad una persona che è coerente, matura e che pensa che il successo altrui non lo privi del proprio.

 

E se non abbiamo di fronte una persona con questa mentalità è possibile costruire una relazione io vinco/tu vinci?

 

Diciamoci la verità: è veramente difficile.

 

In questo caso si può ricercare un compromesso, che permette di convivere, oppure passare al paradigma, io vinco/o niente di fatto, cioè: se proprio non si va d’accordo meglio essere chiari fin da subito piuttosto che sforzarsi di far buon viso a cattivo gioco, non trovate?

 

REGOLA N.5: “prima cerca di capire, poi di farti capire”

 

successo relazionale

 

È la comunicazione empatica: un particolare tipo di comunicazione che ci vede impegnati ad ascoltare l’altro non solo con la mente ma anche con il cuore.

 

Come? Lasciando da parte giudizio, inquisizione, consiglio e interpretazione.

In pratica, ascoltare empaticamente significa che mentre l’altro ci parla non dobbiamo:

 

  • Essere concentrati ad esprimere il nostro accordo o disaccordo (giudizio);
  • “Bombardare” l’altro di domande (inquisizione);
  • Dare consigli esclusivamente sulla base della nostra esperienza (consiglio);
  • Intrepretare a priori i comportamenti senza capire a fondo le ragioni (interpretazione).

 

Soltanto dopo aver ascoltato empaticamente una persona allora possiamo “farci capire”.

A volte pensiamo che sia sufficiente parlare con logicità per farlo, ma in realtà dovremmo anche concentrarci sulla nostra capacità di suscitare fiducia e di esprimere i nostri sentimenti.

 

(Leggi anche l’articolo: Feedback – come la critica costruttiva può imparare a migliorarci)

 

REGOLA N.6: “sinergizza”

 

È la cooperazione creativa: significa guardare alle differenze dell’altro ed accettarle, in modo tale da mettere in pratica le regole 4 e 5 in maniera completa.

 

REGOLA N.7: “affila la lama”

 

È il rinnovamento inteso nelle nostre quattro dimensioni dell’essere: spirituale, mentale, fisico e sociale.

In pratica?

  • Spirituale: medita, cammina nella natura, prega.
  • Mentale: leggi, impara cose nuove, organizza, pianifica.
  • Fisico: tieni in forma il tuo corpo.
  • Sociale: metti in pratica nelle relazioni le regole 4, 5 e 6.

 

cambiare

 

Conclusione

 

Riassumiamo in modo semplice e coinciso quanto ci dicono le sette regole per avere successo:

 

1) Prendi consapevolezza di essere l’autore della tua vita;

2) Scrivi la tua storia: i principi e lo scopo;

3) Agisci: vivi secondo i principi e realizza il tuo scopo;

4) Crea relazioni costruttive e positive;

5) Ascolta in modo empatico;

6) Riconosci e accetta le differenze.

7) Rinnova te stesso.

 

Non sarà facile e ci vorrà tanto impegno per applicare ogni giorno alla propria vita queste sette regole.

Però, adesso che sai qual è la giusta direzione, che aspetti ad intraprendere la strada per il successo?

Per approfondimenti sull’argomento:

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Chiara Coratella

Chiara Coratella

Grazie al volontariato in un’associazione internazionale e all’inizio della pratica dello yoga mi sono avvicinata alle tematiche di crescita personale, self-help e mindfulness, rivoluzionando la mia vita. Con i miei articoli condivido la passione per il miglioramento continuo.

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